I parassiti intestinali sono molto comuni sia nei cuccioli che negli animali adulti.
I parassiti più importanti sono gli ascaridi, vermi biancastri che possono raggiungere i 20 cm di lunghezza.
Nei cuccioli possono causare ritardi di crescita, dimagrimento, condizioni scadenti del mantello, sintomi intestinali quali diarrea, vomito.
Gli anchilostomi sono parassiti bianco-rossastri, di pochi cm e filiformi.
Le uova vengono eliminate con le feci, mentre le larve possono penetrare nell'organismo oltre che per via orale anche attraverso la cute.
Pericolosi per l'animale risultano i tricuridi perché si nutrono del sangue del loro ospite, determinando, nei casi gravi, anemia e diarrea emorragica.
Ed infine le tenie, vermi piatti lunghi fino a 80 cm.
I segmenti di verme che contengono le uova (proglottidi) vengono eliminati con le feci e sono simili a chicchi di riso.
Possono causare irritazione e sfregamento della zona perianale, ritardi di crescita.
La presenza di questi parassiti è associata alle pulci che fungono da ospite intermedio.
A parte i casi in cui le larve sono visibili a occhio nudo, l'unico metodo per avere una diagnosi sicura è l'esame microscopico di un campione di feci.
Fonte: Il Tirreno, 29/08/13