Mestieri da cane: per il salvataggio

Ai cani che possono distinguersi in questo lavoro non serve una genealogia, ma una buona taglia (almento 30 kg), propensione per l'acqua, resistenza ed equilibrio perfetto.

Perfetto il Terranova, detto il "salvagente a quattro zampe".

Nel 1919, un esemplare ottenne una medaglia d'oro per aver salvato una ventina di naufraghi.

Anche i Labrador e i Golden Retriever sono molto richiesti, ma la predisposizione a tuffarsi e nuotare non basta: c'è bisogno di un lungo addestramento, la durata media del corso è di 10-15 mesi.

Incuranti del pericolo, questi specialisti si buttano da gommoni in corsa o da elicotteri e affrontano la situazione con l'unico obiettivo di salvare chi è in difficoltà.

Articolo di: Francesca Guma
Tratto da: News, dicembre 2011

Mestieri da cani: cane guida

Oltre a possedere un'indole dolce e tranquilla, un cane guida dev'essere attento, coraggioso e con un senso innato dell'orientamento.

In teoria, qualsiasi esemplare di taglia media potrebbe essere addestrato alla guida per non vedenti, ma, nella pratica alcune razze sono predilette:

• Boxer
• Labrador
• Pastore Tedesco
• Pastore Scozzese
• Pastore Belga

Questi cani imparano ad attraversare la strada solo quando è libera dal traffico, evitare gli ostacoli che si frappongono lungo il cammino, sia a terra sia ad altezza viso, a non distrarsi se incontrano altri animali, a condurre dietro comando il loro padrone dove desidera.

E, anche a disubbidire agli ordini se si presenta un pericolo.

I cani guida per non vedenti hanno un addestramento ancora più complesso: devono subito imparare a considerarsi più larghi di 60 centimetri e più alti di un metro e mezzo; questo serve per abituarli a passare dove c'è spazio anche per la persona che stanno accompagnando.

La durata dei corsi di formazione per cani guida dura circa 5 mesi, a cui segue un addestramento personalizzato di altri 2.

Articolo di Francesca Guma
Fonte: News, dicembre 2011

Mestieri da cani: poliziotto

Instancabili e pazienti, labrador, pastori tedeschi, terranova e anche tanti meticci, vengono addestrati per impieghi socialmente utili e, per intervenire, in caso di alluvioni, terremoti, valanghe, incendi.

In cambio cosa ricevono?

Vitto, alloggio e tanto amore.

Perfetti nella tutela dell'ordine pubblico, i cani poliziotto sono anche abili a trovare oggetti nascosti (stupefacenti, armi, esplosivi).

Per entrare in servizio è necessaria forma fisica e carattere; nonostante non sia necessario un pedigree, le razze preferite sono: Pastore Tedesco, Labrador, Malinois e Rottweiler.

Prima d'iniziare la carriera, i cani devono superare visite mediche e test psico-attitudinali per dimostrare di avere temperamento, doti olfattive e capacità d'interazione con l'uomo.

Un cane poliziotto resta in servizio 8-9 anni, poi, può essere adottato sia da privati cittadini sia da associazioni, facendone richiesta alla Ps.

Fonte: News, dicembre 2011 - Francesca Guma

Mestieri da cani: da valanga

Instancabili e pazienti, labrador, pastori tedeschi, terranova e anche tanti meticci, vengono addestrati per impieghi socialmente utili e, per intervenire, in caso di alluvioni, terremoti, valanghe, incendi.

In cambio cosa ricevono?

Vitto, alloggio e tanto amore.

Fin dalla seconda metà del '600, il San Bernardo cercava in montagna le persone disperse, le liberava dalla neve e le riscaldava fino all'arrivo dei soccorsi; che un tempo portasse al collo una fiaschetta con la grappa distillata dai cenobiti è leggenda, dovuta alla fantasia di un cronista di fine '800.

Con o senza grappa, i salvataggi, grazie a questi cani, sono stati innumerevoli; oggi, con le moderne tecniche d'intervento in quota si usano altre razze, di stazza minore, come i Pastori Belga Malinois, i Labrador e i Pastori Tedeschi.

Tutti hanno un fiuto molto sviluppato, grazie al quale riescono a ritrovare una persona anche sotto diversi metri di neve.

A occuparsi del loro addestramento è il Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico.

Tratto da un articolo di: Francesca Guma
News, dicembre 2011

Il pet che aiuta il cuore

In alcuni casi di disturbi cardiaci, la convivenza con un animale può aiutare lo stato di salute.

Uno studio, pubblicato negli Usa, ha valutato se il possesso di un pet modulasse gli squilibri dell'attività nervosa autonoma cardiaca nei pazienti con patologie correlate allo stile di vita, come diabete mellito, ipertensione e iperlipemia.

Sono stati intervistati 191 pazienti di età media 69 anni, sia proprietari sia non proprietari di pet; si è visto che i proprietari di animali presentavano una maggiore variabilità del ritmo cardiaco rispetto al resto del campione.

Significa che il cuore delle persone che hanno a che fare con animali domestici è più in grado di rispondere a esigenze psicosomatiche diverse.

La spiegazione?

Gli animali svolgono una funzione di sostegno, aiutano a ridurre lo stress e, ovviamente, fanno compagnia.

Inoltre, i padroni di cani fanno più movimento, grazie alla passeggiate quotidiane con i loro amici a quattro zampe.

Fonte: News, maggio 2012

Delinquente!!

"Chi abbandona per strada un animale è un DELINQUENTE.

Ormai non ci sono scuse per chi compie un gesto del genere."

Enzo Iachetti
Fonte: La Nazione, 19 luglio 2012

Contro l'asma, prendi un cane

Le comunità batteriche contenute nella polvere delle case di famiglie che possiedono un gatto o un cane hanno una composizione che sembra aver effetto protettivo contro il virus respiratorio sinciziale (Rsv), associato con lo sviluppo di asma nei bambini.

E' la conclusione di uno studio condotto dai ricercatori della University of California di San Francisco, coordinati da Kei Fujimura.

Una buona ragione in più per godere della compagnia di un quattro zampe.

Fonte: Salute, Luglio 2012

Vacanze bestiali

Anche per i nostri amici animali, estate è sinonimo di villeggiatura: da fare con noi, viste le tante strutture abilitate in Italia e all'estero, oppure, quando questo non è possibile, da fare in una delle 240 pensioni dedicate ai pet presenti sul territorio italiano.

Come scegliamo il posto giusto?

Secondo l'Oipa (Organizzazione Internazionale Protezione Animali), le regole da seguire sono:

1. Scegliamo attentamente la struttura e prima di lasciare per lungo tempo l'animale, facciamogli fare dei brevi soggiorni, in modo che si abitui senza traumi e noi possiamo valutare come reagisce e viene accudito.
2. I box devono essere spaziosi, con una zona coperta per cuccia e ciotole e realizzati con materiali isolanti (no ai tetti in lamiera).
3. Deve esserci un veterinario che fa visite regolari e l'obbligo, per tutti gli ospiti, di avere copia del libretto sanitario e un attestato di buona salute.
4. Se abbiamo un cane, visitiamo le aree per la passeggiata e informiamoci su quante volte vengano utilizzate.
5. Facciamoci rilasciare l'attestazione che certifichi l'ingresso del nostro pet in pensione e incarichiamo un amico di visitare saltuariamente e a sorpresa la struttura, così che possa verificare le condizioni di mantenimento.

Attenzione: è sempre consigliabile un trattamento antiparassitario preventivo e lasciare a disposizione dei proprietari della struttura, un foglio che oltre ai nostri recapiti, racconti le esigenze e le abitudini del nostro migliore amico.

www.vacanzebestiali.org
www.oipaitalia.com


Fonte: Natural Style, luglio 2012

Estate, preparate la mini valigia per il vostro amico domestico

Estate, andiamo, è tempo di vacanze.

Ma come ci organizziamo con i nostri amici a quattro zampe? Le soluzioni possono essere diverse: se abbiamo un gatto pauroso e molto abitudinario possiamo anche decidere di lasciarlo nel suo ambiente, se la nostra vacanza non è troppo lunga; per lui sarà sicuramente meno stressante.

L'importante è che una persona di fiducia (parente, amico, collega dal buon cuore, oppure cat-sitter) vada tutti i giorni a casa ad accudirlo e a coccolarlo un po'.

Per quanto riguarda invece i cani - e anche i gatti dal carattere socievole e curioso - sarebbe preferibile portarli con noi per non far sentire loro la nostra mancanza.

Se andiamo in una casa il problema non esiste: insieme alle nostre valigie prepariamo anche quelle di Fido o Micio (lettiera, cuccia preferita, giochini e pupazzini e così via) e partiamo.

Se invece andiamo in albergo, agriturismo, residence, bed-breakfast o campeggio, allora, dobbiamo fare una ricerca molto attenta: non sono moltissime, infatti, le strutture che accolgono cani e gatti.

Un aiuto in questo senso arriva dalla LIDA (Lega Italiana dei Diritti dell'Animale) di Firenze, che sul suo sito riporta tutte le strutture ricettive suddivise per regione che accettano i nostri amici pelosi.

http://lidafirenze.wordpress.com/fido-vacanze/toscana

Articolo di: Patrizia Lucignani
Fonte: La Nazione - 11/07/12

La terapia delle fusa

Testimonianze, esercizi pratici e fotografie rivelano i segreti delle fusa, al libro è allegato un Cd con 30 minuti di ron-ron.

Da leggere: La Terapia delle Fusa, di Véronique Aiache - Ed. Armenia

Il senso delle fusa

Un gatto può fare le fusa per considerevoli periodi di tempo, senza cambiare intensità e ritmo, pur continuando a respirare.

E' una peculiarità dei felini domestici: le tigri, per esempio; fanno le fusa soltanto durante l'espirazione; il meccanismo delle fusa, nonostante le numerose ricerche, resta ancora un mistero; per alcuni sono prodotte dalle vibrazioni della laringe e del diaframma, mentre per altri, da movimenti sanguigni nella vena cava.

Nonostante la provenienza di questi suoni rimanga un enigma, gli studi sul loro significato sono molti e aiutano a comprendere meglio il mondo dei mici.

Le fusa sono la prima forma di comunicazione con la madre: i gattini, dopo pochi giorni scatenano i loro ron-ron durante la poppata, in risposta alle fusa materne, a cui si attribuisce una funzione calmante e rassicurante.

Secondo alcune teorie, le fusa sono un segnale sociale usato in svariate situazioni: per indicare bisogno d'aiuto e la volontà di accettarlo, per trasmettere uno stato di benessere (quando il ronfare è in risposta a una carezza), per comunicare sottomissione a un gatto aggressivo e anche sottolineare intenzioni pacifiche e giocose.

Infatti, con il passare del tempo, i gatti emettono il classico borbottio quando si avvicinano a noi o ai loro simili per giocare.

Altre teorie collegano le fusa agli stati emozionali; l'immagine del gatto che sonnecchia emettendo un gorgoglio di soddisfazione mentre viene accarezzato, ha contribuito a fare pensare che quel suono vibrante esprima uno stato di serenità e benessere.

In effetti, le fusa indicano un profondo livello di appagamento, ma la contentezza non è l'unica causa del ronfare.

I gatti emettono questo rumorio quando provano emozioni intense, sia piacevoli, sia dolorose; il sordo ron-ron viene prodotto in casi di tranquillità, ma anche in situazioni di spavento, sofferenza, ansia.

Perfino poco prima della morte; per questo, alcuni mici sul lettino del veterinario continuano a emettere i loro borbottii, fanno le fusa per calmarsi.

Alcuni sostengono che le fusa generino un'azione terapeutica: i gatti sofferenti ne emetterebbero molte per rasserenarsi, per attenuare e sopportare il dolore.

Se si analizza lo spettro sonoro di un gatto che fa le fusa, si vedono apparire suoni molto gravi (dai 25 ai 50 hertz): sono bassi, noti ai compositori di musica in quanto particolarmente emozionanti e anche ad alcuni ortopedici, infatti, le stesse frequenze vengono usate per consolidare fratture e curare artrosi (dunque, le fusa potrebbero avere un'azione terapeutica).

Articolo di: Francesca Guma - Fonte: News Aprile 2012 

Toelettatura del cane...

La toelettatura dei cani non è solo una questione estetica, ma contribuisce al benessere dei nostri amici; una manutenzione del pelo molto piacevole, specie se a provvedere è proprio il padrone.

L'animale ben curato ha sempre il pelo a posto perchè il pelo, come la nostra pelle, riflette lo stato di salute generale; per evitare problemi, è sufficiente intervenire con un minimo d'igiene.

La prima, semplice cosa da fare è spazzolare, al ritorno della passeggiata, questa pratica gentile rilassa entrambi, come fosse un leggero massaggio dopo la ginnastica: bisogna passare nel pelo la spazzola o il pettine più adatto e, nel frattempo, dire dolci parole al cane, scambiandosi affetto.

Gli etologi lo chiamano grooming: fare scambio di effusioni come fa la madre con il piccolo, insomma, coccolarsi.

Per abituare l'animale, il consiglio è iniziare questa attività sin da cucciolo, senza mai costringerlo: la spazzolatura deve essere un premio, una gioia, non una punizione.

Se fatta bene, migliora il rapporto e la comunicazioe tra cane e padrone.

Tratto da un articolo di Anna Mannucci su News -Maggio 2012