In cambio cosa ricevono?
Vitto, alloggio e tanto amore.
Fin dalla seconda metà del '600, il San Bernardo cercava in montagna le persone disperse, le liberava dalla neve e le riscaldava fino all'arrivo dei soccorsi; che un tempo portasse al collo una fiaschetta con la grappa distillata dai cenobiti è leggenda, dovuta alla fantasia di un cronista di fine '800.
Con o senza grappa, i salvataggi, grazie a questi cani, sono stati innumerevoli; oggi, con le moderne tecniche d'intervento in quota si usano altre razze, di stazza minore, come i Pastori Belga Malinois, i Labrador e i Pastori Tedeschi.
Tutti hanno un fiuto molto sviluppato, grazie al quale riescono a ritrovare una persona anche sotto diversi metri di neve.
A occuparsi del loro addestramento è il Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico.
Tratto da un articolo di: Francesca Guma
News, dicembre 2011
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