I test hanno confermato, per esempio, che se il padrone indica un oggetto con un dito, il cane guarda proprio quell'oggetto.
E' un comportamento che si nota nel cane, ma non nel lupo: i lupi non lo sanno fare, perché non sono abituati a "comunicare" con l'uomo.
In un altro esperimento sono messi di fronte al cane e al suo padrone due contenitori, uno pieno di cibo e l'altro vuoto; se il padrone guarda con insistenza il contenitore vuoto, il cane si dirigerà verso quello trascurando l'altro, anche se sa perfettamente (grazie al suo olfatto) che è pieno di cibo; è un comportamento definito "scelta controproducente", fatta per ragioni di collaborazione con il suo partner.
Facendo la prova al contrario, il cane sarà in grado di far capire al padrone, con lo sguardo, quale di quei contenitori è quello pieno di cibo; anche in questo caso, una scelta cooperativa all'interno di un "sistema famiglia".
"L'ipotesi", spiega la dottoressa Sabrina Giussani, medico veterinario esperto in medicina del comportamento a Milano e Varese, "è che il cane, attraverso il lungo processo di addomesticamento, abbia strutturato specifiche aree del cervello, deputate al rapporto di comunicazione con l'uomo, il partner principale della sua vita".
Tratto da un articolo di Silvia Doria
Fonte: Viversani & Belli, 29 giugno 2012
La redazione di Gatti & Cani di casa consiglia: Ascolta il tuo cane
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