Era il cane del quartiere: amato e coccolato da grandi e piccini, finché è stato cucciolo ha divertito tutti.
Tuttavia, quando è cresciuto qualcosa nel 'giocattolo' si è rotto.
O lui è cresciuto troppo, o quei bambini che in tenera età erano pieni d'amore si sono trasformati in mostri.
Fatto sta, che il piccolo Micky, un bastardino che adesso ha 3 anni, è stato usato come bersaglio della cattiveria umana.
Scuoiato vivo, maltrattato da quelli stessi ragazzi del quartiere e ridotto in fin di vita.
Così, una volontaria siciliana ha preso il cane e, avendo contatti con l'Associazione Animalisti Italiani di Silvia Mazzucchelli e Michele Salvetti, l'ha salvato mandandolo da noi (appunto, a Carrara).
Così il dramma di Micky è finito in terra toscana, dove una famiglia del centro cittadino l'ha adottato e ricoperto di tutte le cure e di quell'amore di cui aveva bisogno.
Tuttavia, se la storia di Micky si è risolta con un lieto fine, non sempre è così: per un cane salvato tanti ancora restano vittime di cattiveria gratuita.
Sintesi dell'articolo di Cristina Lorenzi
Fonte: La Nazione, 5 aprile 2014
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