Un esercizio divertente, ma che a volte può essere fonte di frustrazione; è accaduto ai cani esaminati da alcuni neurobiologi dell'Università di Vienna, che hanno usato questo gioco di abilità tanto popolare per studiare la presenza di un possibile "senso di giustizia" negli animali.
Una coppia di cani è stata coinvolta in un gioco che consisteva nell'appoggiare la zampa nella mano di un addestratore in cambio di una piccola ricompensa.
A un certo punto uno dei due cani è stato escluso dalla ricompensa, che invece i ricercatori hanno continuato a elargire all'altro.
Quasi subito il primo cane ha manifestato segni di stress e fastidio, rifiutandosi di proseguire l'esercizio e abbaiando vivacemente ogni volta che l'altro cane veniva premiato.
Secondo Friederike Range, che ha guidato lo studio, "il cane rispondeva in quel modo perchè riconosceva il trattamento iniquo che stava subendo".
Finora esprimere frustrazione per il favoritismo verso un proprio simile era un comportamento osservato solo nei primati.
Il fatto di riscontrarlo nei cani, secondo gli scienziati, è da attribuire alla loro stretta vicinanza con l'uomo e, dal punto di vista evolutivo, potrebbe essere un segno precursore dello sviluppo di un comportamento cooperativo tipico dei primati.
Articolo di Stefano Pisani
Fonte: Mente & Cervello, febbraio 2009
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